Cos’è Ojalá?

Ojalá è la newsletter che parla di scrittura inclusiva, storie variopinte e begli esempi di rappresentazione e accessibilità sul web.
Tutto condito con un po' di vita catalana e salsa brava.

Ma cosa significa?

Ojalá è una parola che in spagnolo esprime speranza. Deriva dall’arabo wa-šā’ allāh (“se Dio vuole”).

Il dizionario ti dirà che ojalá in italiano si traduce come magari!
Il sito della Real Academia Española la definisce come un termine che denota un forte desiderio che qualcosa accada.

È una di quelle espressioni dai significati molteplici, che cambia senso anche in base all’umore con cui la si pronuncia.

La parola ojalá contiene speranza, voglia di fare, desideri da realizzare, amori da coltivare o lasciare nel passato (e questo me lo ha insegnato bene Silvio Rodríguez).
Sono, in pratica, gli stessi ingredienti con cui alimento le mie giornate e continuo il mio percorso nei linguaggi inclusivi.
Li ho riassunti tutti nel nome della mia newsletter professionale.

Perché dovresti iscriverti?

  • Ti interessa approfondire le buone pratiche di comunicazione inclusiva sul web.

  • Vuoi leggere pezzi di approfondimento che parlano di accessibilità e inclusione digitale.

  • Ti incuriosiscono le soluzioni pop che rendono più varia e accogliente la nostra lingua.

  • Affronti la vita con uno sguardo intersezionale.

  • Sei una di quelle persone che ama tuffarsi nella complessità invece che rifuggirla.

  • Ti piacciono le patatas bravas. 🍟

Quando arriva?

Ogni due lunedì.
Ma a volte ho bisogno di un po’ più di tempo per prepararla, in caso ti avviso.

Chi scrive Ojalá?

Alice Orrù sorride di fronte alla camera: indossa degli occhiali grandi con montatura rossa e nera, degli orecchini multicolore di artigianato messicano e un maglione color ocra. Dietro di lei, una parete color terracotta decorata con motivi floreali gialli e verdi.

Eccomi!

Mi chiamo Alice Orrù, ho trent’anni e qualcosa (o 40 appena compiuti).
Mi occupo di content design e traduzioni software
e lavoro con i linguaggi inclusivi, l’accessibilità digitale e l’internazionalizzazione.

Nasco e cresco su un’isola, ma ero troppo curiosa di vedere cosa c’era al di là del mare, così sono emigrata in continente nel 2004. Da allora ho vissuto in molte città italiane, in Francia e, dal 2012, in Spagna, in provincia di Barcellona.

Sono una fan dell’open source e contribuisco alla comunità WordPress dal 2015.
Ho tradotto in italiano sia elementi più tecnici, come il nucleo di WordPress, sia prodotti più alla mano come temi e plugin. Faccio da mentore e aiuto a formare persone interessate a tradurre WordPress.

Nel 2022, insieme a Valentina Di Michele e Andrea Fiacchi, ho scritto Scrivi e lascia vivere. Manuale pratico di scrittura inclusiva e accessibile, edito da Flakowski.


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Comunicazione inclusiva e accessibile, storie variopinte e salsa brava.

People

Un'altra italiana a Barcellona. Progetto contenuti digitali, traduco prodotti WordPress, studio i linguaggi inclusivi e accessibili. Sono co-autrice di "Scrivi e lascia vivere. Manuale pratico di scrittura inclusiva e accessibile", ed. Flacowski.