#25 Resistenza, pane e libertà 🌹
Bianca Guidetti Serra in "Compagne - Testimonianze di partecipazione politica femminile" (1977).
Oggi Ojalá torna dopo qualche settimana di pausa. Alla fine della newsletter ti racconto perché ho avuto bisogno di metterla in standby.
Tre anni fa, a un banchetto di libri durante il Festival della Letteratura di Mantova, ho trovato i due volumi di "Compagne - Testimonianze di partecipazione politica femminile" di Bianca Guidetti Serra (Einaudi, 1977).
Ogni capitolo di questo libro è un'intervista a donne della Resistenza, un'autobiografia politica con cui queste persone si raccontano, a volte in dialetto, a volte tentennando tra ricordi e vuoti di memoria.
io della sua attività partigiana:
Un'ora dopo arrivano i tedeschi guidati da questa guardia, prelevano mio fratello e lo portano in carcere a Saluzzo. Allora mia madre, ti puoi capire, mi dice: – Adesso parti, vai a Saluzzo, vai a cercare tuo fratello... perché almeno sappiamo qualcosa.
Io, invece di andare a Saluzzo vado a Moretta, da un mio lontano parente; sapevo che aveva contatto con questi partigiani, con queste organizzazioni.
Sono andata da lui, ma lui aveva già saputo tutto quello che è successo.
Allora gli dico: – Senti, arrivati a questo punto, tu mi devi... Le prendono le donne nei partigiani?
Lui dice: – Come no?
– Allora mi devi mettere in contatto, io voglio andare a fare la partigiana.
– Ma perché vuoi andare?
– Ma proprio perché io ho perso 'sti fratelli, proprio perché è tutta la vita che soffriamo e tutto questo si sente dire che è ingiustizia del fascismo. Io voglio dare il mio contributo.
E lui mi ha fatto prendere i primi contatti con i partigiani.»
Prima di leggere "Compagne" non conoscevo Bianca Guidetti Serra: torinese, ha partecipato lei stessa alla Resistenza occupandosi dei Gruppi di Difesa della Donna nati nel 1943.
Questi gruppi avevano l'obiettivo di promuovere la Resistenza, aiutare le famiglie di partigiani e combattere per le donne, rivendicando l'uguaglianza di retribuzione, un accesso paritario al mondo del lavoro e alle organizzazioni politiche e sindacali.
Mi piace prendere in mano "Compagne", ogni tanto, e lasciarmi stupire dal coraggio e dall'inventiva delle donne della Resistenza. Quanta gratitudine nei loro confronti!
Buon 25 aprile. 🌹
Storie silenziose di artiste del Cinquecento
Da qualche mese sto lavorando alla redazione dei nuovi testi per il sito di un meraviglioso museo d'arte italiano. Per vivacizzare la storia delle opere, mantenendo sempre un linguaggio accessibile, leggo tanto e setaccio il materiale che la squadra del museo ha messo a mia disposizione (😍).
Adoro questo lavoro perché sto seguendo il filo di storie che mai avrei scoperto altrimenti. Sono soprattutto le storie silenziose a incantarmi, quelle che il mio libro di Storia dell'Arte del liceo non raccontava nemmeno da lontano.
Da poco ho scoperto Suor Plautilla Nelli, pittrice fiorentina nata nel 1524.
Come tante figlie di famiglie benestanti dell'epoca, Plautilla (che alla nascita è chiamata Polissena) entra in convento a 14 anni. Non si sa se, prima di prendere i voti, avesse già rivelato il suo talento artistico: probabilmente no, perché alle ragazze non era concesso accedere alle botteghe d'arte come apprendiste. Di sicuro nel monastero di Santa Caterina in Cafaggio di piazza San Marco, dove vive, trova terreno per coltivare la sua creatività.
I beni del convento erano ricchi di opere d'arte di grandi maestri, lasciate in eredità dalle famiglie più agiate. Suor Plautilla li osserva, li studia e li riproduce: si ispira in particolare a Fra Bartolomeo, iniziatore della Scuola di San Marco, corrente artistica che nasce nell'omonimo convento fiorentino.
L'Ultima cena è l'enorme tela che la pittrice dipinge intorno al 1568: secondo la critica è tra le più grandi opere al mondo attribuite a una donna.
Suor Plautilla si assicura che l'opera rimanga per sempre legata al suo nome e verga un angolo della tela con la sua firma ben visibile. Era un fatto raro nel Rinascimento, e a me ha fatto pensare che l'artista sapesse molto bene come girano le cose per le donne:
La firma dice: S. Plautilla, orate pro pictora, cioè "Suor Plautilla, pregate per la pittrice".
(E no, suor Plautilla non aveva timore a usare il femminile per parlare della sua professione 😉)
Uno dei dettagli che mi ha colpita di più della storia di Plautilla Neri è il suo spirito imprenditoriale.
Esattamente come facevano i pittori uomini dell'epoca, anche lei si crea un gruppo di lavoro: una bottega d'arte dentro il convento a cui partecipano alcune sue discepole, che poi diventano stabili collaboratrici.
Insieme producono un gran numero di ritratti sacri, con particolare devozione alla figura di santa Caterina da Siena. Il segno distintivo della produzione della bottega è la lacrima che spunta all'angolo dell'occhio di santa Caterina.
La prolifica produzione di dipinti devozionali fa pensare che il tema sia uno dei più richiesti. Le vendite in effetti vanno alla grande e rappresentano un'entrata fondamentale per mantenere in vita il convento che, secondo i decreti tridentini del 1566, non può cercare beneficenza fuori dalle sue mura.
Una storia di empowerment, forse la definiremmo oggi. 🙈
Il punto è che, secoli dopo, giriamo intorno alla stessa, sistemica, invisibilizzazione: le donne hanno sempre sempre creato, condiviso, fatto impresa, gestito affari e squadre di persone. Ma il silenzio, oh, quanto ha pesato nel costruire un immaginario diverso!
Se anche a te la firma di suor Plautilla ha fatto pensare "suor Plautilla, una di noi!", puoi leggere questo bell'excursus sulla sua vita.
Altre storie da conoscere
Il nuovo episodio del podcast Mis(S)conosciute – Scrittrici tra parentesi è dedicato alle donne della Resistenza «per celebrare il 25 aprile, la più importante ricorrenza civile del nostro Paese, dando finalmente voce, spazio e riconoscimento all’esperienza fondamentale – ma troppo spesso dimenticata o rimossa – delle partigiane nella lotta per la liberazione dal nazi-fascismo. È infatti necessario porsi una domanda che forse non avrà mai una risposta ufficiale: senza l’apporto straordinario delle partigiane, la Resistenza sarebbe stata la stessa?»
Veronica Fernandes è giornalista per RaiNews23 e uno dei suoi talenti è saper liberare le storie dal silenzio. In queste settimane sta raccontando da una prospettiva umana e quotidiana le storie delle persone rimaste in Ucraina. Qualche mese fa ha raccontato al TedX di Vicenza come ascolta le persone per ricostruirne le storie, soprattutto quelle che nascono dalle diaspore.
Quello che a lezione di storia non ci hanno insegnato: come sono in realtà le persone cinesi, di Jada Bai per Colory*: «Agli occhi degli italiani noi cinesi siamo creature misteriose. Pare che siamo chiusi, non parliamo, non ci integriamo. La mancanza di conoscenza su chi siamo e come viviamo, lascia spazio all’immaginazione, al sentito dire. E così imperversano stereotipi e pregiudizi che influenzano la nostra vita».
Ojalá ha saltato due appuntamenti e a me sembrano mesi.
Che magia, la relatività.
Durante questa pausa dalla newsletter ho terminato una maratona che mi ha fatto tremare le ginocchia e impegnato ogni pensiero: insieme a Valentina Di Michele e Andrea Fiacchi ho scritto "Scrivi e lascia vivere, manuale pratico di scrittura inclusiva e accessibile". Verrà pubblicato da Edizioni Flaco nel mese di giugno, e ora sì, mi sembra una cosa grandissima.
«Abbiamo deciso di scriverlo perché il linguaggio è patrimonio di tutte le persone e tutte le persone hanno il diritto e il dovere di usarlo al meglio. Perché il linguaggio è un atto politico. Crediamo nell’ecologia delle parole: chi le usa per lavoro ha la responsabilità di chiedersi che mondo sta contribuendo a creare».
Durante la fase di ricerca e scrittura mi sono spesso sentita in un'altalena di ansia da prestazione e boccate di entusiasmo, per poi toccare terra quando realizzavo che il tempo per la data di consegna era sempre meno.
È stata un po' la nostra missione impossibile, ma ora che siamo in fase di editing mi sento più leggera. Di certo sono molto grata per aver potuto collaborare a questo progetto con persone super.
Il libro è in preordine per un mese con il 20% di sconto.
Per questo lunedì ho finito. Se vuoi lasciarmi un'opinione, una richiesta di contenuti futuri o di collaborazione, scrivimi senza problemi.
Ti basta rispondere a questa email.
Questa bellissima GIF proviene dal sito TheHeritageLab, un progetto indiano di valorizzazione del patrimonio culturale e museale.
A presto,
Alice