#38 Questione di decimi
Tra Lotería de Navidad e spot natalizi che raccontano un pezzetto di Spagna.
Questo numero di Ojalá arriva a sorpresa di giovedì. Il periodo festivo incalza e sta per arrivare la nostra famiglia messicana (quasi) al completo: i prossimi giorni saranno dedicati a mangiare mole e chilaquiles, bere caffè lunghissimi e fare gitarelle nei dintorni.
Sono passati quattro anni esatti dall’ultima volta che abbiamo visto la madre e il padre del mio compagno. Questo è il primo Natale che passeranno insieme dopo dieci anni. Segno anche questa nella lista dei privilegi che ho in quanto cittadina europea: poter visitare la mia famiglia con relativa facilità mostrando una semplice carta d'identità valida per l’espatrio.
Ojalá oggi è dedicata a uno degli eventi natalizi più antichi e sentiti qui in Spagna. E sì, è un momento così vivo nell’immaginario spagnolo anche per il modo in cui viene raccontato.
Questione di decimi
Mentre inizio a scrivere queste righe, l’orologio segna le 19:44 del 21 dicembre e tra un quarto d’ora i punti vendita della Sociedad Estatal Loterías y Apuestas del Estado chiuderanno le porte: non sarà più possibile acquistare i decimi della Lotería de Navidad che si estrae domani.
Il 22 dicembre, cascasse il mondo, a Madrid si celebra e va in onda sulla tv nazionale l’estrazione dei numeri della lotteria natalizia.
Se c’è una cosa che impari in fretta quando ti trasferisci in Spagna è che la Lotería de Navidad è una solida istituzione, ma anche che questo Paese ha ancora un legame fortissimo con l’industria delle lotterie e delle scommesse.
(E questo nonostante la Spagna registri tra i tassi più alti di ludopatia in Europa, soprattutto tra le persone adolescenti).
La società Loterías y Apuestas del Estado è il principale operatore nazionale del settore lotterie e scommesse ed è l'azienda statale più redditizia della Spagna. 🤯
Secondo i primi dati rilasciati da Lotería y Apuestas del Estado (LAE), quest’anno la popolazione spagnola ha speso 3.180.097.520 euro in biglietti della Lotería de Navidad:
I dati di vendita dimostrano, secondo Loterías y Apuestas del Estado, «ancora una volta il profondo radicamento che l'estrazione della lotteria di Natale ha nel nostro Paese». L'estrazione, che quest'anno celebra 210 anni di storia, «fa parte delle tradizioni e della cultura della nostra società e segna l'inizio del Natale in Spagna», ha sottolineato l'azienda pubblica.
D’altronde la posta in gioco fa gola: 4 milioni di euro (con una probabilità dello 0,001% di sbancare il jackpot) più migliaia di altri premi di diverso importo.
Che piaccia o no, questo evento è accompagnato da uno spettacolo nazional-popolare che si prende tutti i riflettori, anima i programmi tv e le homepage di tutti i quotidiani spagnoli con aggiornamenti in diretta:
Da più di due secoli, sono le bambine e i bambini della scuola San Idelfonso di Madrid a estrarre i numeri della Lotería de Navidad. Lo fanno in modo particolare: cantano con un’inconfondibile cantilena ogni numero estratto e l’importo del premio che gli corrisponde. La cantilena va avanti per circa quattro ore e 2.000 premi estratti.
Se ti pizzica la curiosità, puoi dare un’occhiata alla diretta sul canale ufficiale YouTube:
La matematica della Lotería — composta da 100.000 numeri suddivisi in unità decimali chiamate décimo — è qualcosa che ancora oggi sfugge alla mia comprensione. Ma non solo alla mia, evidentemente, perché ogni anno si pubblicano decine di articoli che spiegano per l’ennesima volta il meccanismo del gioco.
È invece chiarissimo quanto l’evento sia simbolico per la cultura spagnola.
La vendita dei décimos di biglietto inizia a luglio (!), ma il conto alla rovescia verso il 22 dicembre parte a fine novembre, quando viene lanciato l’atteso spot ufficiale della Lotería.
¿Y si este año te toca?
E se proprio quest’anno vinci la lotteria?
Lo spot della Lotería è ormai un classico della cultura pubblicitaria spagnola e spesso porta la firma di grandi nomi della creatività e della regia cinematografica.
Dal 2006, dopo un importante rebranding voluto da Loterías y Apuestas del Estado, gli spot si sono trasformati in brevi cortometraggi, alcuni dei quali veri capolavori di costrumbrismo. Sono storie calate nella vita e nei luoghi della gente comune – la fabbrica, il bar del barrio, la piazza di un paesello, il salotto di un appartamento —, unite dal valore della condivisione in comunità.
Condivisione è la parola chiave: perché una delle abitudini più diffuse in vista dell’estrazione straordinaria di Natale è l’acquisto condiviso del décimo (che costa 20 euro) con persone care, colleghə di lavoro o persone del vicinato.
La campagna di quest'anno, per esempio, associa il tema della condivisione a quello dell'inclusione sociale ed è formata da tre spot.
Uno racconta la nascita dell’amicizia tra Vika, una donna ucraina che inizia a lavorare in una fabbrica di illuminazioni natalizie, e una sua collega (innominata). Vika sembra appena arrivata in Spagna e non conosce la lingua, ma la collega la aiuterà a orientarsi tra i macchinari della fabbrica, i distributori di snack e le parole chiave della loro quotidianità lavorativa.
La prova che l’amicizia tra le due donne si sta cementando?
La proposta della collega di condividere un décimo della Lotería:
Gli altri due spot della campagna 2022 hanno come protagonisti un generoso guardiano del faro e un pastore che percorre chilometri con il suo gregge per portare un biglietto della lotteria al suo amico ricoverato in ospedale.
Buoni sentimenti? A pacchi.
Pressione sociale? Tanta.
Come racconta la psicologa Olga Fernández-Velilla Lapuerta, dell'Istituto Psicologico Cláritas, le persone continuano a comprare il décimo della Lotería con la remota speranza di vincere, certo, ma anche per volersi sentire parte del gruppo:
La specialista spiega che la Lotería è un fenomeno culturale che attira molte persone che di solito non partecipano ad altri giochi d'azzardo.
«Ci saranno persone che parteciperanno con maggiore entusiasmo, con il desiderio di mantenere questa tradizione secolare, e altre che penseranno: “E se tocca al mio vicino e non a me?”».
La tradizione non è l'unico motivo che ci spinge ad acquistare ogni anno i biglietti per l’estrazione natalizia.
«Anche la pressione del proprio circolo sociale gioca un ruolo fondamentale, perché magari non si ha voglia di comprare il décimo, ma può essere difficile rifiutare la partecipazione all’acquisto collettivo sul posto di lavoro o in famiglia.»
Per capire come gli spot della Lotería nazionale fanno tradizionalmente leva sul senso di comunità e di gentilezza condivisa, ti consiglio di la storia di Justino, guardiano notturno in una fabbrica di manichini, o quella di Manuel, affranto per aver dimenticato di comprare il suo décimo al bar di fiducia.
Uno spot per ogni torrone
Non tutto è Lotería de Navidad, in questo periodo. L’altra (per me) inaspettata scoperta sulla cultura pubblicitaria in Spagna è la qualità degli spot natalizi dei brand, sia spagnoli che internazionali.
Sono infatti tantissime le aziende che investono budget considerevoli nello spot natalizio e coinvolgono attrici e attori di fama. E i risultati, devo dire, sono molto buoni: ma per uno sguardo più critico e dettagliato, ti consiglio le recensioni dell’agenzia Reason Why.
Tra gli spot più apprezzati di quest’anno?
She, lo spot del brand di scotch whiskey J&B. È la storia di un nonno che impara a usare fondotinta e ombretti per poter poi truccare Ana, la nipote trans.
Molto emozionante, a una prima visione.
Eppure, più lo guardo più penso che non sarebbe stato male mettere Ana al centro della storia, invece che renderla la comparsa finale per l’happy ending a effetto. Se ti va, scrivimi cosa ne pensi tu.
Lo spot che mi ha commosso di più?
La primera Navidad, dell’azienda cioccolatiera Suchard, racconta in modo realistico i sentimenti del primo Natale dopo la perdita di una persona cara.
Mi è piaciuto per la scelta di concentrarsi sul tema dell’assenza, forse uno dei meno narrati in questo periodo festivo, eppure così presente nelle nostre vite:
Hai visto uno spot natalizio che ti ha stupito per la narrazione originale o inclusiva? Scrivimelo, ti basta rispondere a questa email o usare il campo commenti su Substack.
Per quest’anno Ojalá si ferma qui.
Ti auguro che questo periodo festivo passi sereno, qualsiasi siano le tue tradizioni.
Alice