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Avatar di Letizia Sechi

Numero super, Alice, come sempre! Mi chiedo, dato che la ricerca è del 2006, se la diffusione delle emoji abbia avuto un impatto su quest’uso della punteggiatura. Nella mia brevissima esperienza da editor di narrativa di fantascienza, e con autori praticamente solo maschi, italiani e americani, notavo in alcuni casi un’abbondanza di punti esclamativi nel parlato di certi personaggi, che creava un senso ridicolo non voluto: sembrava che parlassero con le sopracciglia perennemente alzate. Ma naturalmente da questo spaccato non posso tirare troppe somme. Grazie 🙏

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Avatar di Alice Orrù

È un'ottima domanda e sarebbe molto interessante leggere delle ricerche sul tema. Vedo che per quanto riguarda l'uso delle emoji con prospettiva di genere esistono già degli studi (ho solo fatto una velocissima googlata), ma come dici tu, i tempi sono cambiati. E poi ci sono un sacco di altri fattori che hanno un impatto sull'uso della punteggiatura e delle emoji - età in primis. Ora però non riesco a togliermi dalla testa l'immagine dei personaggi di fantascienza che vanno in giro con le sopracciglia alzate, tronfi di entusiasmo 😅

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Avatar di Eva Filoramo

Per rispondere a quanto chiedi nel sottotitolo, non mi sembra affatto una domanda strana! Da quando ho letto il libro di Leonardo Luccone "Questione di virgole: punteggiare rapido e accorto" ho una specie di ossessione per la punteggiatura, punti esclamativi compresi, quindi ho iniziato a farci caso e a cercare di usarli, se non altro, con intenzione.

Nella mia micro esperienza, che ovviamente è aneddotica e non ha pretese di generalizzare, mi è sembrato di notare che i maschi più giovani (diciamo sotto i 35 anni, tanto per mettere un numero) li usano con più disinvoltura, tanto che correggendo dei post di una community di cui faccio parte (dedicata a "cose" di fisica quantistica) mi sono trovata più volte a segnalare che cinque o sei punti esclamativi in un testo di otto brevi frasi forse rischiavano di essere un po' troppi.

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Avatar di Alice Orrù

Grazie per il suggerimento di lettura, Eva 🤩

Ecco, il fattore età ha sicuramente un bell'impatto sull'evoluzione dell'uso dei punti esclamativi, ho notato anche io qualcosa di simile. Cinque o sei punti vanno ben oltre la soglia di entusiasmo 😅

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Avatar di Andrea M. Alesci

Libro stupendo quello di Luccone, soprattutto per la valanga di esempi letterari che analizza.

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Avatar di Eva Filoramo

Assolutamente! Grazie a quel libro ho scoperto un sacco di autrici e autori che non conoscevo, tipo Laura Pugno, e riscoperto altri che avevo solo incrociato sui banchi di scuola, tipo Natalia Ginzburg (che letta adesso mi ha fatto un effetto davvero molto diverso).

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Avatar di Alice Orrù

Verissimo, rileggere Natalia Ginzburg da adulte è tutta un'altra cosa 🤩

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Avatar di Sudestada

Meravigliosa Porto! Ecco, ho usato un punto esclamativo, mannaggia. Non avevo mai riflettuto sul fatto che l'uso della punteggiatura possa cambiare in base al genere. Pure io ho letto il saggio "Questione di virgole" di Luccone che è tipo la Bibbia sull'argomento, però a volte mi accorgo di usare il punto esclamativo nella mia newsletter per sembrare più amichevole. La cosa che m'infastidisce comunque, da donna, è che si dica che noi siamo più "emotive" nell'uso della punteggiatura... davvero usare un punto esclamativo ogni tanto ci rende meno professionali? Mi sembra assurdo. Grazie per questa riflessione, molto interessante.

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Avatar di Alice Orrù

Diverse cose mi sono sembrate meh, degli studi che ho letto per scrivere questo episodio. Non solo quello che citi tu, sull'emotività nella punteggiatura, ma anche il fatto che per le donne sia in qualche modo accettato – parte del pacchetto – mentre se lo fanno gli uomini sono perceputi come meno professionali. Ci sarebbe anche da aprire un enorme capitolo su cosa si intenda davvero per emotività nella scrittura. Ho l'impressione che anche questa sarebbe percepita in modo diverso a seconda della cultura di origine e dell'età.

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Avatar di Sudestada

Sicuramente! Sarebbe bello fare uno studio per capire come viene percepita nelle varie culture e nei vari paesi del mondo, secondo me verrebbero fuori dei risultati molto interessanti.

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Avatar di Roberta Cavaglià

Tema interessantissimo, che mi tocca da vicino in quanto ho notato che negli ultimi anni il mio uso dei punti esclamativi è aumentato (!), al punto che ogni tanto li uso anche doppi (!!), un uso "eccessivo" che per tanto tempo ho associato alla comunicazione digitale di persone con più età di me, come mia madre o mia zia. Più ne uso, più ne userei? Ne uscirò mai? Dovrei uscirne? Ci penserò su, nel frattempo grazie ancora per lo spunto e per la menzione :)

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Avatar di Alice Orrù

Dovresti uscirne? Io ti direi di no, se ti piace 😅 Lato mio, ho notato qualcosa di simile con le emoji: più mi faccio grande più mi piace usarle, e ho letto che questo è un atteggiamento molto millennial – ahahah

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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Io sono un fan dei punti esclamativi doppi!! Marcano in abbondanza l'entusiasmo senza la straripante esuberanza di quelli tripli, per me eccessivi. Ma so anche che quelli tripli sono comunemente accettati e quelli doppi sono una grafia più inusuale che può dare fastidio, quindi ci godo a usarli anche per dispetto nei confronti di chicchessia 😄

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Avatar di Alice Orrù

Ahaha beh, se ci mettiamo in ottica dispetto, l'uso della punteggiatura mi sembra uno di quei temi che può accendere gli animi 😅

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Avatar di Eleonora Sacco

Grazie Alice, illuminante come sempre ♥ mi ritrovo molto in quello che hai scritto e nell'auto censura delle email per sembrare più professionale, ma allo stesso tempo non fredda, non scontrosa, non debole, non troppo entusiasta... è un campo minato.

Grazie!

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Avatar di Alice Orrù

"Non troppo" un sacco di cose... che fatica! E allora, dico io, meglio scrivere come sentiamo, senza troppe autocensure. Un abbraccio, Ele!

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Avatar di Sara Mostaccio

Io ne uso meno rispetto a qualche anno fa, ma mi piace ancora usarli. Con più parsimonia, ma solo perché così mi pare che acquistino più forza, lì dove li metto. Non mi ero mai interrogata sulla prospettiva di genere ma dall'osservazione empirica in effetti sì, gli uomini con cui interagisco per iscritto - sia professionalmente che non - se ne servono pochissimo o zero, le donne mi sembra di più. Mi piace l'idea che un segno di interpunzione possa essere indicatore di un diverso modo di comunicare, più partecipe forse.

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Avatar di Alice Orrù

Anche a me ha affascinato molto quel concetto, Sara. Quante sfumature interessanti si nascondono dietro un (apparentemente) semplice punto interrogativo. Grazie per il tuo commento!

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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Io invece se un collega, uomo o donna che sia, mi scrive in chat concludendo con un punto esclamativo una frase che poteva chiudersi con un punto, penso sempre che sia incazzato... Altro che entusiasmo! 😄

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Avatar di Alice Orrù

Ah, vedi! È molto interessante capire la diversa percezione della punteggiatura: ricordo che, anni fa, nel mio gruppo di lavoro formato da persone di Paesi ed età diverse – comunicavamo solo per iscritto via Slack – c'era il team "punto fermo alla fine della frase = tono serio e determinato" vs. "punto fermo alla fine della frase = tono neutro"

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Avatar di Veronica

Mi sono ritrovata tantissimo quando hai detto che devi rileggere le mail per togliere i punti esclamativi di troppo! (Entusiasmo). Anche io lo faccio perché tanti anni fa mi fecero notare che ne usavo troppi. Ma sono una persona piena di entusiasmo e i punti esclamativi riportano su carta il mio atteggiamento spumeggiante. Non avevo mai pensato invece a come questo possa essere visto come una differenza di genere... super interessante. Grazie per gli spunti!

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Avatar di Alice Orrù

Grazie a te per aver condiviso il tuo uso degli esclamativi, ripensarli in ottica di genere aggiunge una prospettiva affascinante :)

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Avatar di Chiara Magnani

Puntata davvero interessante e ricca di spunti di riflessione che che mi porterò dietro a lungo, grazie per l'arricchimento Alice! 😘

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Avatar di Alice Orrù

Grazie, Chiara, sono contenta ti sia piaciuta! 💚

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Avatar di Gabriele

la stessa questione si potrebbe fare anche per i punti interrogativi

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Avatar di Raffaella Marzocca

Una domanda: la questione potrebbe dirsi analoga anche per i puntini, definibili di sospensione, che vedo sempre utilizzare in modo differente tra uomo e donna ?

Grazie

Raffaella Marzocca

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Avatar di Alice Orrù

Ciao Raffaella, sarebbe bello capirlo. Non escludo che esistano altre ricerche che studiano la punteggiatura in modo più approfondito, ma non le conosco :)

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