#60 Come ti trascrivo un podcast
Di Spotify, podcast e trascrizioni: un caso studio di cammino verso l'accessibilità.
Un paio di settimane fa, mentre iniziavo a cucinare la cena, ho aperto Spotify dal mio cellulare e ho scelto l’ultimo episodio di Maldito Bollodrama, podcast spagnolo condotto da Laura Terciado e Bake Gómez.
[Contesto ispanico: Maldito Bollodrama è un podcast nato nel 2022, pensato da due donne lesbiche per smontare gli stereotipi sulle donne saffiche e rendere visibili i problemi dell'intera comunità LGTBQIA+. Ormai è uno dei podcast di culto della comunità queer, e Shangay lo ha definito tra i più innovativi del momento e un flagello per la LGTBIfobia e il machismo. Sottoscrivo.]
Insomma, apro Spotify, scelgo l’episodio e mi accorgo di una nuova scheda a fianco a quella di descrizione del podcast: Trascrizione.
Io, che non riesco a resistere alle nuove etichette e alla possibilità di leggere testi nuovi nelle app che uso più spesso, mi ci fiondo. E cosa trovo? Ok, la risposta forse è ovvia, ma ecco la schermata:
Che sorpresa! 😍
Ogni volta che nuove funzionalità rendono più accessibili i prodotti digitali, sono felice: e considerando la diffusione di Spotify, questa mi sembra una novità meravigliosa.
Disclaimer: Uso Spotify da molti anni e ho un account premium, ma non vorrei che questa newsletter fosse presa come uno spot. Anzi, ho diverse volte pensato di disattivare l’account per le tante criticità relative all’azienda venute fuori negli anni. Eppure, sono onesta, non l’ho fatto perché trovo ancora molti vantaggi a usarlo.
Curiosa di natura
Il messaggio che introduce la trascrizione del podcast mi avvisa da subito che il testo potrebbe non essere precisissimo; e infatti è così, ma devo dire che, per essere una trascrizione automatica, il risultato finale è molto buono.
Ma non è tanto la perfezione a essere importante, in questo contesto.
Do molto più valore al fatto che un prodotto nato per essere fruito solo in formato audio stia diventando potenzialmente accessibile anche a chi non può usare l’udito.
Nel 2020 Spotify ha iniziato a inserire i video per alcuni dei podcast più popolari della piattaforma. Ma la trascrizione la mette su tutto un altro piano del discorso accessibilità.
Curiosissima, sono andata subito a controllare se si tratta di una funzionalità disponibile per tutti i podcast. A quanto pare non ancora: per il momento l’ho trovata solo nei podcast spagnoli della mia lista: Deforme Semanal, Ciberlocutorio, Sabor a Queer.
Non sono una grande mangiatrice di podcast, ma nessuno dei podcast italiani o anglosassoni che ascolto ogni tanto include la trascrizione degli episodi.
Da cosa dipende? Sono andata a scartabellare il web per capirlo.
Il cammino verso l’accessibilità
C’è un articolo della documentazione per podcaster di Spotify che spiega la nuova funzionalità di trascrizione e, alla fine, include questa nota:
Al momento stiamo rendendo disponibile per tutti i creator di Spotify for Podcasters la possibilità di visualizzare le trascrizioni, per cui potresti ancora non vederla. Le trascrizioni non sono mostrate nell'app per dispositivi mobili Spotify for Podcasters.
Presumo quindi che nei prossimi mesi sempre più podcaster in giro per il mondo, Italia inclusa, potranno usare questa funzionalità.
Un articolo di Europapress (in spagnolo) di settembre 2023 spiegava più nel dettaglio le novità per i podcast; ho così scoperto che Spotify ha lanciato le trascrizioni già nel 2021. In quel frangente, Spotify aveva pubblicato un articolo sulle funzionalità volte a rendere più accessibile l’app. In particolare, aveva introdotto:
un miglioramento dei pulsanti in termini di colori, formattazione del testo e dimensioni, per facilitare alle persone cieche e ipovedenti la riproduzione casuale di una playlist o l’avvio di una sessione di ascolto quando usano Spotify dal telefono;
la possibilità di aumentare la dimensione del testo per dare alle persone più controllo della loro esperienza di navigazione;
le trascrizioni automatiche per i podcast, che in quel momento nascevano come funzionalità beta e limitata per certi podcast Spotify Original e Exclusive su iOS e Android.
Il 30 settembre scorso, in occasione della giornata internazionale dei podcast, Spotify ha finalmente esteso la funzionalità di trascrizione a nuovi podcast in più paesi. Traduco:
Stiamo lanciando le trascrizioni autogenerate e sincronizzate per un maggior numero di creator e programmi, così potete leggere il testo in sincrono con l’audio di un episodio: questo rende le trascrizioni più accessibili sia visivamente che testualmente.
Mentre ascoltate un episodio, potete scorrere la visualizzazione in riproduzione per trovare la trascrizione, quindi fare tap sulla scheda per seguirla a schermo intero mentre ascoltate.
Nelle prossime settimane introdurremo le trascrizioni in milioni di episodi e in futuro innoveremo ulteriormente questa funzione, includendo la possibilità di aggiungere contenuti multimediali alle trascrizioni.
Il principio dei due sensi
Questa analisi del progresso di Spotify mi serve per ricordare un principio fondamentale dell’accessibilità: la percepibilità o, per gli amici, “principio dei due sensi”.
In poche parole:
Un prodotto è accessibile quando lo si può fruire almeno con due sensi complementari, come vista + udito, oppure vista + tatto.
Esempi:
Un ascensore è accessibile quando — tra le altre cose — la pulsantiera dei comandi illumina il numero di piano man mano che si sale o si scende, e la voce automatica annuncia il piano all’apertura delle porte.
Sensi in gioco: vista + udito. In più, di default, gli ascensori moderni includono nella pulsantiera anche la scrittura in Braille. Oltre alla vista e all’udito, si aggiunge il tatto.Una piattaforma di film e serie tv è accessibile se – tra le altre cose – i suoi contenuti video sono anche sottotitolati. Sensi in gioco: vista + udito.
Un testo scritto per il web è accessibile (anche, non solo) se si può leggere con un lettore di schermo. Sensi in gioco: vista + udito.
Di questo avevo parlato a fondo e con diversi esempi pratici (incluso un mini tutorial per imparare a testare i contenuti con lo screen reader) nel numero 10 di Ojalá:
Insomma, come spesso capita con le questioni di accessibilità, e lo scrivo con il margine arancione, così lo evidenzio meglio:
I prodotti accessibili risultano utili e più efficienti ANCHE per le persone che non hanno disabilità.
Ci avevi mai pensato?
Lo ricorda anche Debora Bottà, UX Design Manager per Poste Italiane, nel suo contributo a Scrivi e lascia vivere (capitolo 8, “Principi di design inclusivo”):
Una progettazione inclusiva genera soluzioni migliori per tutte le persone. Per esempio, i sottotitoli di un video sono utili per una persona sorda ma anche per chi si trova in un ambiente silenzioso o troppo rumoroso per utilizzare l’audio; o la rampa di un marciapiede consente l’accesso alle persone con sedia a rotelle ma agevola anche chi deve spingere un passeggino o ha un trolley pesante.
Esempio che mi fa felice: Scrivi e lascia vivere ora è accessibile, finalmente in ebook
Quando, a gennaio 2022, Flacowski ha deciso di scommettere sul nostro manuale di scrittura inclusiva e accessibile, io, Valentina Di Michele e Andrea Fiacchi ci abbiamo lavorato con un'intensità e una passione di squadra che per me è stato meraviglioso ritrovare.
Poi, con il libro tra le mani, ci facciamo una promessa: fino a quel momento Flaco aveva sempre e solo pubblicato libri cartacei, ma il nostro sarebbe stato il primo a diventare anche ebook.
Non poteva essere altrimenti: com’è possibile che un libro che parla anche di scrittura accessibile non rispetti il principio dei due sensi?
Ecco, Scrivi e lascia vivere non poteva rimanere solo cartaceo. E finalmente non lo è più: ora è disponibile anche in formato digitale. 😍
Questo significa che ora è accessibile a tutte le persone che, per qualsiasi motivo, non possono leggere libri cartacei. Non possono o non vogliono, perché avere la possibilità di scelta è un fondamento di libertà.
A proposito di
Narrazioni accessibili, linguaggio chiaro e democratizzazione del sapere: ne ho scritto per il magazine dell’agenzia di stampa Cult e Hangar Piemonte.
Disabilità uditive e comunicative: gli ultimi tre webinar sul canale YouTube degli Accessibility Days sono dedicati proprio a questo. Per approfondire le strategie di accessibilità digitale e linguistica per le persone sorde, parti dall’intervento di Elena Panciera e Chiara Pennetta.
Scrivere contenuti accessibili per i social media: una delle mie risorse preferite è Accessible Social di Alexa Heinrich.
Design accessibile: ChiaraCielo Longobardi scrive su LinkedIn An accessibility link a day, newsletter pratica per imparare una cosa nuova ogni giorno.
Musica e accessibilità: Rozalén è una cantante spagnola che da undici anni non sale mai sul palco da sola; con lei c’è sempre Beatriz Romero, artista e interprete di lingua dei segni. Questo articolo de El Español racconta come è iniziato il loro sodalizio artistico, mentre il primo videoclip che lanciò la loro collaborazione fu quello di 80 Veces:
Per questa settimana chiudo qui.
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Fallo: rispondi a questa email o scrivimi su ojala [at] aliceorru.me 📧
Sono Alice Orrù, sarda emigrata a Barcellona nel 2012.
Fiera di questa residenza migrante, la mia newsletter contiene incursioni di vita catalana e tanta, tanta salsa brava. 🍟
Se vuoi curiosare nel mio passato (solo professionale, ah!), usa LinkedIn. Qui ti anticipo che di lavoro progetto testi per siti web e software, traduco molti prodotti WordPress e sono specializzata in linguaggi inclusivi e accessibili. 🌈
Se vuoi approfondire questo tema, potrebbe interessarti leggere Scrivi e lascia vivere, il manuale pratico di scrittura inclusiva e accessibile che ho scritto insieme a insieme a Valentina Di Michele e Andrea Fiacchi (ed. Flacowski). 📚
Per avere una panoramica di quello che faccio, qui trovi una lista sintetica dei progetti pubblici a cui ho partecipato di recente.
Grazie per aver letto fino a qui. 💙
Alice
Buongiorno Alice e grazie per la tua newsletter! Leggendo l'ultima sull'accessibilità e sul fatto che poi ne beneficiamo tutti, un esempio che mi fece un medico impegnato nel sociale mi è tornato in mente: facevamo formazione con mediatori e mediatrici straniere ad un corso per operatori sanitari e medici (già questo era innovativo:erano le persone straniere a formare raccontando come potevano esprimersi i loro connazionali per far capire i loro malesseri, ogni cultura può usare metafore e linguaggi particolari). Il dottor Pitzalis ci spiegò che chi è in sportello accoglienza, dopo questi corsi, è più preparato a dare informazioni in modo comprensivo, calmo, adeguato a chi si trova davanti non solo ad una persona straniera, ma anche alla persona che arriva in città dalla montagna o dal paesino di campagna, magari parla solo friulano, è anziano... perché acquisisce una capacità di ascolto e di attenzione ad usare un linguaggio più accessibile per tutti. Può essere uno spunto da inserire 🙂. Il Dr Pitzalis lo puoi ascoltare su raiplay qui https://www.raiplaysound.it/playlist/iltroppoeilvano-loperosaesistenzadigiorgioferigomedicodisanitapubblica Ciao! Silvia da Udine
Il mio podcast ha la funzione attiva, ho scelto di attivarla io dalle impostazioni appena Spotify mi ha notificato che l'aveva aggiunta, qualche mese fa. Fa alcuni errori, per via del fatto che qua e là ci sono parole greche, ma grosso modo funziona. Aggiungo che anche per me le trascrizioni sono utilissime quando ascolto podcast in lingue che conosco poco e/o in momenti in cui sono più stanca e non ho la concentrazione necessaria per seguire solo l'audio, allora supporto visivo dello scritto mi aiuta a non perdere il filo.