Il titolo mi ha fatto accorrere. Che belle le parole greche per l'amore. E sai che mi sto interrogando moltissimo anch'io su come parliamo di sentimenti e emozioni in italiano? Sto notando differenze tra cosa provo io e cosa provano tante persone a me vicine, e spesso facciamo fatica a parlarne proprio perché non abbiamo le parole. Oppure, se ci sono, contengono significati che per me non ci sono, come fai notare tu: per esempio una gerarchia qualitativa tra amore e affetto. Grazie per queste riflessioni!
Sì, è incredibile come la mancanza di parole influenzi la capacità di esprimere certi sentimenti e, di conseguenza, viverli serenamente. Che poi le parole si trovano a costo di inventarci un lessico nostro, però è qualcosa che si ottiene con il tempo, la fiducia, la conoscenza reciproca. C'è un lungo cammino nel mezzo (e bellezza, e fatica). 💚
La mia difficoltà, da emigrata di fresco e con una lingua ancora da apprendere bene, è quella di non trovare un modo così chiaro come quello che abbiamo in Italia di distinguere tra "Ti voglio bene" e "Ti amo".
Questo è un bell'esempio, Laura. In spagnolo il "te quiero" è molto più trasversale, il che può essere pure un bene eh, ma venendo da un'altra lingua fa il suo effetto. È un po' come dire "I love you" in inglese, la sfumatura di significato la fanno le altre parole di contorno, il tono, il contesto. In spagnolo puoi usare anche il "te amo", anche se ora mi sta venendo il dubbio che sia più usato in America Latina.
Grazie a te, Laura! Questo tuo ultimo esercizio di immaginazione mi piace molto; in passato mi sono ovviamente trovata a destreggiarmi tra le parole nel modo che descrivi, ma ora, dopo tanti anni di uso della lingua e di nuove idee sulle mie relazioni, ho cambiato approccio.
La sfumatura italiana "voler bene" vs. "amare" è un nostro costrutto linguistico e sociale. In spagnolo (o inglese) questa sfumatura non esiste o non è percepita allo stesso modo, quindi per esprimere il sentimento e il modo in cui vogliamo perseguirlo ci si serve di altri elementi: altre parole che completino il significato, ma anche i gesti, esprimere desiderio di progettualità o voglia di fare (o no) determinate cose con la persona che amiamo/a cui vogliamo bene.
"Ti voglio bene, ma non ti amo" in italiano comunica subito gerarchia, per il modo in cui solitamente viene visto l'amore romantico: ti voglio bene, ma non voglio FARE determinate cose con te perché non ti amo (nel senso romantico del termine).
In spagnolo userei parole più pratiche, per esempio: "te quiero mucho, pero no me veo en una relación romántica contigo".
Mi piace un sacco riflettere sul modo in cui parlare le lingue ci porta anche ad agire in modo diverso a seconda del contesto :)
É incredibile quanto le parole, quelle che esistono e anche quelle che non esistono, siano legate alla cultura,ai valori. Derivano da e costruiscono la realtà.
Grazie Alice per questo vocabolario amoroso e per avere mostrato le porte che si aprono tra le lingue.
Il pezzo del libro di Ilaria Crippi racconta benissimo l'accessibilità di facciata con cui si travestono molto spesso le cose; non appena scendo dal treno, entro in libreria a prenderlo.
Ho pensato subito a "tenerezza": si può provare tenerezza verso una persona per cui non si prova amore? Secondo me no.
Mi viene in mente anche che spesso si confonde la parola "amore" con altre che in realtà sinonimi non sono, né sulla carta, né nella vita: innamoramento (che poi ci sarebbe da aprire un dibattito a parte sulle differenze tra innamoramento e amore), adorazione, attrazione, desiderio, passione...
Tenerezza è una parola che mi piace molto. Se la mettiamo in un contesto di "amore universale", tipo l'agape dei greci, allora sì, ti direi che il sentimento di tenerezza è incluso in quello dell'amore.
Tutte le altre parole che citi, invece, io le leggo inserite nel contesto dell'amore passionale, quindi per me sì, sono una delle forme che può prendere l'amore. :)
mi prendo un altro piccolo spazio per chiarire meglio il primo commento e per riassumere qualche riflessione che sto facendo proprio a partire dal tuo articolo e dalla tua risposta.
Le parole che ho elencato come non-sinonimi, le considero anch'io possibili manifestazioni dell'amore romantico (ma sull'adorazione dovrei ragionare ancora un po'), in cui però - secondo me - l'amore non si esaurisce.
E la confusione a cui mi riferivo è, per esempio, quella tra desiderio e amore. Si può desiderare senza che questo desiderio sia accompagnato da tutta una serie di altre sfaccettature che rendono quel desiderio componente dell'amore e non fine a se stesso (no?).
Ecco, forse cercare di tenere separate (per lo meno nella mia testa) le forme che l'amore romantico può prendere da quello che l'amore è nel suo complesso e nella sua complessità, mi aiuta a non romanticizzare, a notare i pericoli di, per esempio, definire amore qualcosa che ha più a che fare con il possesso che con il voler bene.
Mentre ti scrivo, mi rendo anche conto che parto da una mia personalissima definizione di amore, come di un sentimento profondo che fuoriesce da sé per andare verso le altre persone.
Scusa se mi sono dilungata e se questi pensieri sono parecchio sparsi. Grazie per tutti i tuoi stimoli!
Non mi spiego cosa ci faccia il termine latino ludus nella lista di termini greci, mentre manca un altro concetto grecissimo e legato allo stesso universo che è la xenia (amicizia rituale, cioè l'ospitalità) ma tutto il resto è sempre molto bello ❤️ grazie Alice
Le parole sono strettamente collegate ai nostri pensieri, quindi questo post è una boccata d’aria fresca per il nostro vocabolario e per il nostro modo di pensare! Grazie
Il titolo mi ha fatto accorrere. Che belle le parole greche per l'amore. E sai che mi sto interrogando moltissimo anch'io su come parliamo di sentimenti e emozioni in italiano? Sto notando differenze tra cosa provo io e cosa provano tante persone a me vicine, e spesso facciamo fatica a parlarne proprio perché non abbiamo le parole. Oppure, se ci sono, contengono significati che per me non ci sono, come fai notare tu: per esempio una gerarchia qualitativa tra amore e affetto. Grazie per queste riflessioni!
Sì, è incredibile come la mancanza di parole influenzi la capacità di esprimere certi sentimenti e, di conseguenza, viverli serenamente. Che poi le parole si trovano a costo di inventarci un lessico nostro, però è qualcosa che si ottiene con il tempo, la fiducia, la conoscenza reciproca. C'è un lungo cammino nel mezzo (e bellezza, e fatica). 💚
La mia difficoltà, da emigrata di fresco e con una lingua ancora da apprendere bene, è quella di non trovare un modo così chiaro come quello che abbiamo in Italia di distinguere tra "Ti voglio bene" e "Ti amo".
In spagnolo, per esempio...
Questo è un bell'esempio, Laura. In spagnolo il "te quiero" è molto più trasversale, il che può essere pure un bene eh, ma venendo da un'altra lingua fa il suo effetto. È un po' come dire "I love you" in inglese, la sfumatura di significato la fanno le altre parole di contorno, il tono, il contesto. In spagnolo puoi usare anche il "te amo", anche se ora mi sta venendo il dubbio che sia più usato in America Latina.
Tu immagina di dover dire "Ti voglio bene, ma non ti amo", in inglese o spagnolo. C'è da diventare matti.
(..e comunque grazie per le tue riflessioni, mi aprono prospettive nuove sulle lingue che sto "vivendo")
Grazie a te, Laura! Questo tuo ultimo esercizio di immaginazione mi piace molto; in passato mi sono ovviamente trovata a destreggiarmi tra le parole nel modo che descrivi, ma ora, dopo tanti anni di uso della lingua e di nuove idee sulle mie relazioni, ho cambiato approccio.
La sfumatura italiana "voler bene" vs. "amare" è un nostro costrutto linguistico e sociale. In spagnolo (o inglese) questa sfumatura non esiste o non è percepita allo stesso modo, quindi per esprimere il sentimento e il modo in cui vogliamo perseguirlo ci si serve di altri elementi: altre parole che completino il significato, ma anche i gesti, esprimere desiderio di progettualità o voglia di fare (o no) determinate cose con la persona che amiamo/a cui vogliamo bene.
"Ti voglio bene, ma non ti amo" in italiano comunica subito gerarchia, per il modo in cui solitamente viene visto l'amore romantico: ti voglio bene, ma non voglio FARE determinate cose con te perché non ti amo (nel senso romantico del termine).
In spagnolo userei parole più pratiche, per esempio: "te quiero mucho, pero no me veo en una relación romántica contigo".
Mi piace un sacco riflettere sul modo in cui parlare le lingue ci porta anche ad agire in modo diverso a seconda del contesto :)
É incredibile quanto le parole, quelle che esistono e anche quelle che non esistono, siano legate alla cultura,ai valori. Derivano da e costruiscono la realtà.
Grazie davvero per questa riflessione
Grazie a te per il bel commento!
Bellissima. Grazie per arricchire anche il nostro vocabolario emozionale
Che bella definizione, grazie Alice 💚
Grazie Alice per questo vocabolario amoroso e per avere mostrato le porte che si aprono tra le lingue.
Il pezzo del libro di Ilaria Crippi racconta benissimo l'accessibilità di facciata con cui si travestono molto spesso le cose; non appena scendo dal treno, entro in libreria a prenderlo.
Grazie, Andrea. Il libro lo consiglio tantissimo, poi fammi sapere se lo leggi e cosa pensi. 🤗
Che bella questa esplorazione!
Ho pensato subito a "tenerezza": si può provare tenerezza verso una persona per cui non si prova amore? Secondo me no.
Mi viene in mente anche che spesso si confonde la parola "amore" con altre che in realtà sinonimi non sono, né sulla carta, né nella vita: innamoramento (che poi ci sarebbe da aprire un dibattito a parte sulle differenze tra innamoramento e amore), adorazione, attrazione, desiderio, passione...
Grazie, Sara!
Tenerezza è una parola che mi piace molto. Se la mettiamo in un contesto di "amore universale", tipo l'agape dei greci, allora sì, ti direi che il sentimento di tenerezza è incluso in quello dell'amore.
Tutte le altre parole che citi, invece, io le leggo inserite nel contesto dell'amore passionale, quindi per me sì, sono una delle forme che può prendere l'amore. :)
Ciao Alice,
mi prendo un altro piccolo spazio per chiarire meglio il primo commento e per riassumere qualche riflessione che sto facendo proprio a partire dal tuo articolo e dalla tua risposta.
Le parole che ho elencato come non-sinonimi, le considero anch'io possibili manifestazioni dell'amore romantico (ma sull'adorazione dovrei ragionare ancora un po'), in cui però - secondo me - l'amore non si esaurisce.
E la confusione a cui mi riferivo è, per esempio, quella tra desiderio e amore. Si può desiderare senza che questo desiderio sia accompagnato da tutta una serie di altre sfaccettature che rendono quel desiderio componente dell'amore e non fine a se stesso (no?).
Ecco, forse cercare di tenere separate (per lo meno nella mia testa) le forme che l'amore romantico può prendere da quello che l'amore è nel suo complesso e nella sua complessità, mi aiuta a non romanticizzare, a notare i pericoli di, per esempio, definire amore qualcosa che ha più a che fare con il possesso che con il voler bene.
Mentre ti scrivo, mi rendo anche conto che parto da una mia personalissima definizione di amore, come di un sentimento profondo che fuoriesce da sé per andare verso le altre persone.
Scusa se mi sono dilungata e se questi pensieri sono parecchio sparsi. Grazie per tutti i tuoi stimoli!
Non mi spiego cosa ci faccia il termine latino ludus nella lista di termini greci, mentre manca un altro concetto grecissimo e legato allo stesso universo che è la xenia (amicizia rituale, cioè l'ospitalità) ma tutto il resto è sempre molto bello ❤️ grazie Alice
Ahah oddio Sara, sai che non me ne sono accorta? Ero così presa dalla traduzione di Shafak che non ci ho badato 🙈
Che bello invece l'amore dell'amicizia rituale 😍
Le parole sono strettamente collegate ai nostri pensieri, quindi questo post è una boccata d’aria fresca per il nostro vocabolario e per il nostro modo di pensare! Grazie
Grazie a te per avermi letta 🤗